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Leonida e i suoi 300 spartani sono caduti alle
Termopili, ma il loro sacrificio non è stato vano: i greci hanno avuto il
tempo di costituire un esercito e di evacuare le zone minacciate dai
persiani del gran re Serse. E mentre Temistocle ed Euribiade, i due
comandanti della flotta, attendono il nemico nei pressi dell’isola di
Salamina, ad Atene è rimasto solo un pugno di difensori, asserragliati
sull’Acropoli. Tra loro, Basilide e Labda, due profughi delle città greche
d’Asia sotto il dominio persiano, e Diceo, un reduce delle Termopili. Ma
Serse ha un asso nella manica: una donna, affascinante e spietata. È
Artemisia, la tiranna di Alicarnasso, sua amante, consigliera, e la più
abile dei suoi ammiragli. Un misterioso passato comune, però, la lega a
Basilide e Labda, i soli che conoscono i suoi punti deboli e
possono neutralizzarla. Mentre l’Acropoli brucia e la Grecia rischia di
soccombere per sempre all’impero persiano, Temistocle comprende che la
battaglia finale non può essere sulla terraferma. È solo nel mare di
Salamina che i greci hanno speranza di prevalere: tra i flutti tinti dal
sangue, si affronteranno così oriente e occidente, per decidere chi
dominerà il mondo.
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