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Una vita rocambolesca, straordinaria,
eternamente in bilico tra passione e guerra, quella di Napoleone
Bonaparte.
La
sua leggenda nasce e cresce impetuosa, irrompendo sulla scena europea
con un’irruenza che sconvolge i vecchi assetti e annuncia un’era di
libertà, in un continuo azzardo dalle cadenze di un thriller. Quando a
Waterloo un messaggero gli annuncia la comparsa dei prussiani sul
fianco, mentre sta per attaccare le truppe di Wellington di fronte,
l’imperatore
ripensa a tutte le volte in cui ha sfidato il destino, trasformando una
sconfitta in una vittoria, un fallimento in un successo, una delusione
in una gioia. Come a Marengo, dove il suo generale Desaix arriva
proprio quando lui sta per abbandonare da sconfitto il campo e gli dice
«Questa battaglia è persa, ma abbiamo ancora il tempo per vincerne
un’altra». O in Russia, quando ormai circondato dalle forze dello zar,
riesce a svincolarsi passando il ponte della Beresina. O con
l’amatissima Giuseppina, di cui riesce a vincere l’iniziale
indifferenza, creando un legame intenso e profondo che si mantiene tale
oltre il divorzio per la ragion di Stato. Anche a Waterloo, Napoleone
ha un asso nella manica: il maresciallo Grouchy, su cui conta per
scongiurare la minaccia prussiana. Decide quindi di passare comunque
all’azione, certo che il suo subalterno arriverà in tempo. Anche la sua
ultima battaglia ha i tratti del mito.
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