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Auschwitz
non nasce da un giorno all’altro, senza alcuna avvisaglia. Al
contrario, è il punto di arrivo di un percorso che inizia nel momento
stesso in cui il nazismo Prende il potere, istituendo campi di
concentramento dapprima per gli avversari politici e poi per gli
emarginati sociali, ai quali si affianca una politica razziale sempre
più esasperata. Il programma di eutanasia è un altro balzo in avanti
verso l’orrore, che con la guerra non conosce più ostacoli né limiti.
Durante il conflitto, l’intera gerarchia delle SS lavora costantemente
per creare il campo totale, che soddisfi i requisiti per internare un
numero sempre maggiore di prigionieri, sfruttarne la forza lavoro per
l’industria bellica, ed eliminare subito chiunque non risulti utile.
Dai primi esperimenti con i detenuti sovietici fino allo sterminio
degli ebrei ungheresi, nell’arco di un triennio Auschwitz affina sempre
di più le sue capacità assassine, fino a diventare l’unico lager in
grado di mettere in pratica, e su ampia scala, tutti i sistemi
escogitati dai nazisti per la “soluzione finale”: l’omicidio di massa
mediante privazioni, lavoro coatto e camere a gas. |
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